Non leggete come fanno i bambini, per divertirvi, o come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere!

Gustave Flaubert

Ringraziamenti

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Ringraziamenti:
Il mio primo ringraziamento va a mio padre, il quale mi ha messo alla ricerca di quel mondo parallello che offre la carta stampata, sin da piccolissima. Dovevo avere 5-6 anni e stavo attraversando sin da qualche mese dopo la mia nascita, una brutta malattia intestianale, rigurgitavo quello che mangiavo, o meglio, quel poco che con forza mia mamma cercava di farmi ingoiare e se anche un giorno saltavo i pasti il mio stomaco si lamentava alla stessa maniera, rimettendo l’innominabile; capite bene che il tutto poteva avvenire in qualsiasi momento e a me capitava soprattutto di notte. Mio padre cercava in tutti i modi di mettermi al letto tranquillla, sperando di non svegliarlo la notte, ma era una battaglia persa anche se eravamo alla fine. Incominciò allora a comprare libri per bambini e fascicoli di fiabe che facilmentre trovava alle cartolerie, e così messo il pigiama e abbracciando il mio peluche di Minnie, sotto le coperte ascoltavo ciò che mio padre aveva da narrarmi mentre ondeggiava su una sedia a dondolo bianca nella mia cameretta. Andò avanti per molte notti e alcuni anni, finchè non uscii dalla mia malattia e imparai bene a leggere. Intanto papà imparò a conoscere la mia voglia di leggere e senza pensarci troppo, comprò così tanti libri da riempire una stanza su due piani, nella nostra seconda casa in campagna.  In breve tempo quella stanza divenne la mia tana e molti di quei libri conobbero, e continuano a conoscere la carezza delle mie mani, e i miei occhi veloci e curiosi.
Il secondo grazie va alla mia maestra d’italiano delle elementari. Con lei nacque il piacere e il passatempo dello scrivere. Ricordo ancora di quanto fosse rigida nei suoi movimenti e nelle sue lezioni, e ricordo bene il terrore che m’inquotesse; ogni mia mancanza di sorta veniva punita da una mota sul quaderno, composta da un punto interrogativo rosso che riempiva tutta la pagina e sotto due o tre righe informavano i miei genitori di quella che veniva chiamata indisciplina, il tutto doveva essere firmato sulla stessa pagina e riportato il giorno dopo, nei casi più gravi dovevo portare la firma di entrambi. Un giorno si e due no, tornavo a casa con le lacrime agli occhi, impaurita per il rimprovero dei miei genitori e arrabbiata per non aver capito il motivo di tanta cattiveria. Solo quando finii le elementari capii che dientro mi stavo portanto una base grammaticale più che ottima e che quelle note che sembravano colpire solo me, non erano per odio, solo per amore e avvertenza da parte di una maestra che confidava sempre ai miei genitori di quanto fossero alte le mie potenzialità e di quanto fossi diversa dagli altri nella voglia di apprendere, nell’amore smisurato per l’antologia e la grammatica e di una superiorità nella composizione dei compiti in classe. I miei genitori non me ne parlarono mai poiché la mia maestra gli disse un giorno :”Volete che le faccia sempre i complimenti davanti a tutta la classe e così forviarla e farla diventare meno studiosa poiché si sentirà sicura di ciò che sa e si sentirà arrivata, o meglio rimproverarla nelle piccole cose e metterla in discussione con se stessa facendola diventare ancora più brava e preparata?” i miei genitori scelsero la seconda credendo che un giorno avrei capito che tutto era il mio bene, e non avevano certo torto.


Il terzo ringraziamento va alla mia attuale professoressa Patrizia Curcio, docente d’ italiano e geografia nella mia classe. Una professoressa che stimo moltissimo per l’impegno e la serietà che offre ogni giorno ai suoi alunni e nella scuola. Non ha mai trascurato un singolo alunno, è sempre rimasta bene attenta alle esigenze della classe e sull’impegno che ogni singolo studente attua, e punendo giustamente una mancanza o una svogliatezza. Con lei ho imparato che la scuola non è solo studio, studio, e studio, c’è sempre il momento per una risata e una piccola distrazione per non appesantire le lezione, ed è sempre con lei che ho preso seriamente la scelta che vorrei fosse presente nel mio futuro: il giornalismo. Vi consiglio pertanto di visitare il suo blog “Patriciae Idearum Hortus” un modo nuovo e originale di far adoperare ai suoi alunni, il computer in maniera corretta, e quindi, perché no, con una ripassata degli argomenti trattati in classe o nuovi argomenti coinvolgenti. 


Un ultimo grazie va alle mie professoresse delle scuole medie: Presterà e Gigliotti, le quali nonostante gli anni andati hanno sempre un sorriso da rivolgere agli alunni ormai in cammino per le loro strade e bei ricordi da portare per tutta la vita. Quindi grazie a tutti i professori che amano la scuola e i propri alunni, proprio come quelle che ho conosciuto io!