Non leggete come fanno i bambini, per divertirvi, o come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere!

Gustave Flaubert

lunedì 17 maggio 2010

1940-1945 Gioele fuga per tornare

Un viaggio nel tempo, ed eccoci catapultati nell'Italia tra il 1940 e il 1945, il paradossale e l'incomprensibile si tramuta in guerra e la "soluzione finale" vuole agire anche nella nazione di Mussolini. Eliminare il diverso, questo è l'importante.
Il libro che verrà presentato da Giulio Levi il 19 Maggio alle 15.30 nel Salone Ameduri del Liceo Classico di Catanzaro, è un'autobiografia. Il punto di vista è quello di un bambino che non aveva capito la guerra che lo faceva fuggire... non sapeva di morti, non aveva mai sentito parlare di campi di sterminio. nel romanzo sono intrise le notizie storiche che conobbe l'autore ormai adulto e i suoi sentimenti da bambino.

" Stava per iniziare un periodo di grande confusione: il re era fuggito nel sud Italia, l'esercito era allo sbando; i tedeschi, diventati il nemico numero uno, occupavano tutto il centro e nord Italia; catturarono centinaia di migliaia di soldati italiani e liberarono Mussolini; i fascisti, che stavano ancora nella parte della Germania, costituirono nel nord del paese un governo antagonista a quello del re, la repubblica di Salò, mentre i nuovi alleati anglo-americani erano sbarcati nel sud dell'Italia, pronti a salire verso Roma. E per gli ebrei iniziò il vero calvario, soprattutto per quelli del centro-nord. Infatti il governo del re abrogò le leggi razziali (nel gennaio 1944: gli ci vollero ben 4 mesi!) mentre la repubblica di Salò ne emanò una nuova, ancora più dura. Io tutto questo non lo sapevo."

E' una vicenda quindi narrata dal punto di vista di un bambino poiché è un libro indirizzato ai nipoti dell'autore, la scelta della narrazione e dell'uso linguistico non è posto a caso, in quanto tutto si presenta come un modo leggero di affrontare e introdurre un argomento tanto delicato qual'è la Shoan.
Giulio Levi nato a Firenze e laureato in medicina è specializzato in neuropsichiatria. Da quando andò in pensione, si dedicò allo studio delle cellule del cervello umano, ma dopo 40 anni di ricerche, si chiese cosa avrebbero mai conosciuto di lui i suoi nipoti, cellule? No, voleva che fosse la sua vita, le sue esperienze; così iniziò a scrivere storie per ragazzi.
Storie di ricordi, i quali sembrano rivivere nelle immagini con prevalenza di colori grigi, i colori di ricordi sbiaditi, opachi.



Giulio Levi non fece mai importanti scoperte in tutti i suoi anni da ricercatore, o per meglio dire, non sulle cellule, ma sul difficile dialogo tra nonni e nipoti; lo scontro tra passato e presente non è poi così rumoroso se la forza della parola attutisce il colpo!!






Giulio Levi sarà presente nella settimana del Gutenberg con questi orari:
Venerdì 21-05-10: Liceo Galluppi_Salone Ameduri ore 11.00 e ore 15.30
Sabato 22-05-10: D.D. Nosside_Aula Magna ore 10.00 (RC)

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