Non leggete come fanno i bambini, per divertirvi, o come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere!

Gustave Flaubert

domenica 5 settembre 2010

Il Campiello a Michela Murgia

Campiello con finale a tre fra Antonella Murgia, Gianrico Carofiglio e Antonio Pennacchi. Alla fine la quarantottesima edizione del premio veneziano ha il suo vincitore che si stacca nettamente dagli altri: Michela Murgia con Accabadora (Einaudi) con 119 voti. Seguono Antonio Pennacchi (Canale Mussolini, 72 voti), Gianrico Carofiglio con Le perfezioni provvisorie (Sellerio) infine Gad Lerner con Scintille (Feltrinelli) 21 voti, e Laura Pariani con Milano è una selva oscura, (Einaudi) 13 voti. Al teatro La Fenice Giuseppe Tornatore, durante la cerimonia finale, parla della sua esperienza di presidente della giuria che ha scelto Michela Murgia elogiando la capacità ed il bisogno di storie in un mondo in rapida trasformazione, nell'epoca della comunicazione in tempo reale. I 300 lettori del Campiello (154 donne e 146 uomini) hanno preferito una storia forte come quella della Murgia: impreziosita da una scrittura lirica, densa ma molto efficace e dal fascino di una ambientazione ben riuscita (quella della sardegna degli anni Cinquanta). Una storia che affronta tematiche complesse e attualissime, l'adozione o l'affidamenteo), l'accompagnamento alla morte, ma anche le contraddizioni e i taciti patti che possono interessare comunità organizzate come un unico organismo. Michela Murgia, 37enne da Cabras, Oristano, l'avevamo lasciata nel 2006 con Il mondo deve sapere, diventato prima narrativa, poi film quasi musical (Tutta la vita davanti di Paolo Virzi) a pièce di teatro. La serata condotta alla Fenice da Bruno Vespa con Simone Cristicchi e Andrea Osvart si è conclusa con l'assegnazione a Carlo Fruttero della Campiello alla carriera

2 commenti:

Anonimo ha detto...

questo blog non viene più aggiornato? Peccato!

Anonimo ha detto...

Questo è davvero un blog interessante!!!!!