Non leggete come fanno i bambini, per divertirvi, o come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere!

Gustave Flaubert

sabato 27 marzo 2010

Il racconto dell'isola sconosciuta-Josè Saramago



"Un uomo andò a bussare alla porta del re e gli disse,Datemi una barca. La casa del re aveva molte porte,ma quella era la porta delle petizioni. Siccome il re passava tutto il tempo seduto davanti la porta degli ossequi,ogni volta che sentiva qualcuno chiamare da quella delle petizioni si fingeva distratto,e solo quando il risuonare continuo del battente di bronzo diventava,più che palese,togliendo la pace al vicinato (cominciavano tutti a mormorare,Ma che razza di re abbiamo,noi che non risponde), solo allora dava ordine al primo segretario di andare ad informarsi su cosa mai volesse il postulante che non c'era modo di far tacere."

Così si apre il racconto:un uomo che vuole una barca,perchè?dove vuole andare? Questo ancora non ci è stato svelato ma Saramago prima di arrivare al punto specifico della situazione,desidera presentarci una sequenza in chiave comica del modo di vivere e di pensare di personaggi che hanno un grande potere in società:tutto ruota attorno al denaro e chi ha denaro non si cura degli altri,delle loro esigenze anche se è stato portato al suo livello proprio per queste motivazioni..e non si preoccupa neanche di se stesso,della sua vita,poichè l'importante è accumulare denaro e ogni genere di ossequio, per chi e per quale motivo? Lascio a voi la risposta;fatto sta che il popolo non veniv ascoltato dalla porta delle petizioni poichè chiedeva soldi e favori che avrebbero fatto perdere tempo prezioso al caro re,occupato com'era ad affogarsi nell'oro. Ma quando i richiedenti diventavano assillanti allora,solo in quel caso dava ordine alla servitù d'informarsi. Notiamo perciò un re che preoccupato della sua immagine mostra un piccolo segno di premura nei confronti del suo popolo;con un lieve sorriso allora osserviamo il passaparola dell'ordine pronunciato dal re,partendo dal segretario più potente,finendo alla donna delle pulizie che poteri non ha
"Il primo segretario,allora,chiamava il secondo segretario,questi chiamava il terzo che trasmetteva l'ordine al primo assistente,che a sua volta lo trasmetteva al secondo, e così via fino alla donna delle pulizie,la quale non avendo nessuno a cui comandare, socchiudeva la porta delle petizioni e domandava dalla fessura, Che cosa volete. Il postulante manifestava il proprio desiderio, e cioè chiedeva quanto avevaq da chiedere, poi si spiazzava in un cantuccio della porta, in attesa che la richiesta percorresse, dall'uno all'altro, il cammino inverso, fino a giungere al re. Occupato com'era sempre con gli ossequi, il re tardava a rispondere, ed era già non piccolo segno di premura per il benessere e la felicità del suo popolo quando decideva di chiedere un documentato parere scritto al primo segretario, il quale, inutile dirlo, passava l'incombenza al secondo segretario, questi al terzo, l'uno dopo l'altro, fino ad arrivare di nuovo alla donna delle pulizie, che trasmetteva un si o un no a seconda dell'umore del momento."

Ma non ci siamo dimenticati dell'uomo che voleva una barca? Quel piccolo indizio dell'incipit il quale già c'informava che qualcosa, quel giorno sarebbe cambiato:

" Tuttavia, nel caso dell'uomo che voleva una barca, le cose non andarono proprio così. Quando la donna delle pulizie gli domandò dallo spiraglio della porta, Che cosa volete, l'uomo, invece di chiedere, come facevano tutti, un titolo, una decorazione, o semplicemente denaro, rispose, Voglio parlare con il re, Sapete bene che il re non può venire, è alla porta degli ossequi, rispose la donna, Allora andate a dirgli che non me ne vado finchè non viene, personalmente, ad informarsi su quello che voglio, concluse l'uomo, e si sdraiò sulla soglia, avvolgendosi nel mantello per via del freddo. Si poteva entrare e uscire solo passandogli sopra. [..] Nel caso che stiamo raccontando, il risultato di una ponderazione fra i benefici e gli svantaggi condusse il re ad andare, in capo a tre giorni, e nella sua ragal persona, alla porta delle petizini per informarsi su ciò che voleva quell'intruso che si era rifiutato d'inoltrare la richiesta per le competenti vie burocratiche. Aprite la porta, disse il re alla donna delle pulizie, e lei domandò, Tutta, o solo un poco. Il re ebbe un attimo di incertezza, dato che per la verità non gradiva molto esporsi all'aria della strada, ma poi fece una riflessione, sarebbe sembrato brutto, oltre che indegno della sua maestà, parlare con un suddito attraverso la fessura, quasi ne avesse paura, e soprattutto davanti alla donna delle pulizie che assisteva al colloquio e che si sarebbe affrettata a raccontare Dio sa che cosa, Spalancata, ordinò"

Era più che chiaro che un uomo che tiene troppo alla sua immagine, altro non può fare che salvare quest'ultima in ogni circostanza.

" L'uomo che voleva una barca si alzò dal gradino quando cominciò a sentire il rumore delle serrature, ripiegò il mantello e si mise ad aspettare. [..] L'inopinata comparsa del re (una cosa che non era mai accaduta da quando aveva la corona in testa) provocò un'immensa sorpresa, non solo ai suddetti candidati, ma anche ai vicini [..] L'unico a non mostrarsi sorpreso fu proprio l'uomo che era vanuto a chiedere una barca. Aveva calcolato costui, e aveva colto nel segno, che il re, seppure avesse tardato tre giorni, avrebbe dovuto sentirsi curioso di vedere la faccia di chi, senza batter ciglio, e con notevole audacia, l'aveva fatto chiamare. Incerto, dunque, fra la curiosità che non era riuscito a reprimere e il fastidio di vedere tanta gente riunita, il re, nel peggiore dei modi, gli rivolse tre domande una dietro l'altra, Che cosa volete, Perchè non avete detto subito che cosa volevate, Pensate forse che io non abbia altro da fare, ma l'uomo rispose soltanto alla prima, Datemi una barca, disse."



Facciamo ora bene attenzione al dialogo tra il re e l'uomo.

"E voi, a che scopo volete una barca, si può sapere, fu quello che il re effettivamente gli domandò [..] Per andare alla ricerca dell'isola sconosciuta, rispose l'uomo, Che isola sconosciuta, domandò il re con un sorriso malcelato, qusi avesse davanti a sè un matto da legare, di quelli che hanno la mania delle navigazioni, e che non è bene contrariare fin da subito, L'isola sconosciuta, ripetè l'uomo, Sciocchezze, isole sconosciute non ce ne sono più, Sono tutte sulle carte, Sulle carte geografiche ci sono soltanto le isole conosciute, E qual è quest'isola sconosciuta di cui volete andare in cerca, Se ve lo potessi dire allora non sarebbe sconosciuta, Da chi ne avete sentito parlare, domandò il re, ora più serio, Da nessuno, In tal caso, perchè vi ostinate ad affermare che esiste, Semplicemente perchè è impossibile che non esista un'isola sconosciuta, E siete venuto qui a chidermi una barca, Si, sono venuto qui a chiedervi una barca, E chi siete voi, perchè ve la dia, E chi siete voi, per non darmela, Sono il re di questo regno, e le barche del regno mi appartengono tutte, Piuttosto appartenete voi a loro e non loro a voi, Che volete dire, domandò il re, inquieto, Che voi, senza le barche, non siete nulla, e che loro, senza di voi, potranno sempre navigare, Ai miei ordini, con i miei piloti e i miei marinai, Non vi chiedo né marinai né pilota, vi chiedo solo una barca, E quest'isola sconosciuta se la troverete sarà per me, A voi, re, interessano solo le isole conosciute, Mi interessano anche quelle sconosciute quando non lo sono più, Forse questa non si farà conoscere, Allora non vi do la barca, Me la darete. Nell'udire queste parole [..] gli ispiranti alla porta delle petizioni, [..] decisero di intervenire a favore dell'uomo che voleva la barca,cominciando ad urlare, Dategli la barca,dategli la barca [..] I vicini che assistevano dalle finsetre si unirono al coro con entusiasmo, urlando come gli altri, Dategli la barca, dategli la barca. Di fronte a una tanto ineludibile manifestazione della volontà popolare e preoccupato per ciò che, nel frattempo, poteva aver perduto alla porta degli ossequi, il re alzò la destra per ottenere il silenzio e disse, Vi darò una barca."

Le isole sconosciute sono tali poichè non si trovano sulle carte geografiche ma se un uomo va alla ricerca di un'isola sconosciuta, sa che la troverà e che quindi esiste. Ritroviamo una classica metafora: ovvero della barca simbolo della vita e che solca le onde del mare, simbolo della strada che ognuno di noi deve percorrere, e capiterà a volte di scrutare da lontano un marinaio, o un vecchio lupo di mare sulla propria barca e sulla nostra stessa strada e capiremo che le strade sono tante, eppure una sola per tutti. Con o senza il re le barche navigheranno comunque. Ma quale isola vuole trovare l'uomo? Se dice di voler trovare un'isola (usando appunto il singolare) allora sa che quaesta isola esiste, e se esiste allora perchè è ancora sconosciuta? Domande difficili direte voi, eppure tutte hanno un'unica risposta. L'uomo può avere una barca, o forse è meglio dire la barca e..
" L'uomo non se lo sogna neppure che, quantunque non abbia ancora cominciato a reclutare l'equipaggio, ha già dentro di sè che lo segue la futura incaricata di lavaggi e pulizie varie, proprio come del resto anche il destino suole comportarsi, è già dietro di noi, ha già allungato la mano per toccarci la spalla, e noi siamo ancora lì a mormorare, E' finita, non c'è nient'altro da vedere, è tutto uguale."


Saramago paragona l'arrivo di una donna per equipaggio della barca dell'uomo al destino. Cos'è il destino? C'è chi risponderebbe: una strada perfettamente costruita; c'è chi direbbe semplicemente: le nostre azioni durante il corso della vita. In questo caso Saramago ci mostra il destino sotto forma di amico..tecnicamente parlando: di provvidenza che prende le sembianze di una mano che ristora, che solleva dai tormenti, una mano che troviamo anche nella tragedia di Alessandro Manzoni nell'Adelchi (Atto IV) in merito alla morte di Ermengarda moglie di Carlo Magno e nell'ode 5 Maggio mentre Napoleone esala l'ultimo respiro; in queste due vicende ci troviamo invece davanti la mano di Dio, ovvero della Provvidenza divina.
Dopo che l'uomo arriva sul porto e trova la donna delle pulizie, gli si avvicina il capitano il quale rileggeva un biglietto del re in merito all'accaduto e all'ordine che doveva eseguire
" Il capitano domandò, Potete dirmi il motivo per cui volete la barca, Per andare alla ricerca dell'isola sconosciuta, Isola sconosciute non ce ne sono più, E' la stessa cosa che mi ha detto il re, Quel che sa di isola lo ha imparato da me, E' strano che voi, uomo di mare, mi diciate questo, che isole sconosciute non ce ne sono più, e che io, uomo di terra, non ignori che tutte le isole, anche quelle conosciute, sono sconosciute fnchè non vi si sbarca, Ma voi, se ho ben capito, andate alla ricerca di una dove non sia mai sbarcato nessuno, Lo saprò quando ci arriverò, Se ci arriverete, Si, a volte si naufraga stada facendo, ma, se mi dovesse capitare, dovreste scrivere negli annali del porto qual è stato il punto in cui sono arrivato, Volete dire che, quanto ad arrivare, si arriva sempre."

L'uomo che voleva una barca allude al fatto che arrivare a noi stessi ci vuole poco, per conoscere il prorio nome, cognome e data di nascita lo sappiamo tutti.. ma nell'arrivare a comprenderci, nel carattere, nella forza dei nostri sogni e in quel che siamo davvero (apparte un nome che ci targa e una data che ci colloca nel tempo), a volte non basta una vita intera.
Saramago tramote le parole dell'uomo che voleva una barca ci dice " Se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei" bisogna guardarsi con occhi nuovi ognio giorno, poichè ogni giorno cambia qualcosa di noi; nella corsa contro il tempo, fino alla fine della vita, rincorreremo sempre noi stessi e i nostri sogni. Sogni, tutto il recconto è composto sotto forma di sogno dove non c'è bisogno di virgolette, punti esclamativi e interrogativi, poichè tutto il brano è un'affermazione, una domanda e un discorso diretto, si, proprio a noi; e non c'è bisogno di conoscere il nome della donna delle pulizie, del capitano, del re o dell'uomo che voleva una barca perchè sappiamo perfettamente che tra quelle lettere è nascosto il nostro nome, di coloro che sono ancora alla ricerca di se stessi.

" L'isola sconosciuta prese infine il mare, alla ricerca di se stessa"

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